Full text: Novelle

SOTTO IL SALICE 
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tanto volentieri. Lo canzonavatlo, 
lo punzecchiavano, ma la paura 
oli faceva sopportare tutto - con 
grande rassegnazione. Pure una 
volta Giovanna, la sua piccola 
compagna, sognò che vogava sul- 
|’ onde in barca, e che lui (si chia- 
mava Knoud) le andava incon- 
tro; l’acqua gli salì fino al collo, 
poi fin sopra alla testa e lo co- 
prì completamente. 
Da quando Knoud seppe que- 
sto sogno non ftollerò più che gli 
altri ragazzi lo canzonassero; oh 
anche lui era stato nell’ acqua! 
dal momento che Giovanna l’’a- 
veva veduto !.... In verità non si 
arrischiò mai a tuffarsi, ma era 
tanto orgoglioso ugualmente di 
quello che aveva saputo fare nel 
sogno della sua piccola amica! 
[ genitori dei due ragazzi, che 
erano povera gente, si vedevano 
spesso, mentre Knoud e Giovan- 
na facevano il chiasso insieme nes 
gli orti e sulla strada, fiancheg- 
giata da una fila di salici. Questi 
alberi non avevano poi una gran- 
de apparenza, con le loro chiome 
arruffate, e si capiva subito che 
erano messi lì non come un ab- 
bellimento, ma per quel po’ d’u- 
tile che potevano dare. 
I] vecchio salice del giardinetto 
era molto più bello, e i due ra- 
gazzi si divertivano a nascon- 
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it 
dersi in mezzo ai suoi rami fron- 
zuti. 
Nella piccola città c’è una 
piazza dove si fa il mercato, e 
durante le fiere vi nascono delle 
lunghe stradette formate da ba- 
racche messe in fila, dove si 
vendono nastri, balocchi, scarpe 
e tutto quello che si può deside- 
rare. La folla si stringeva in- 
torno alle vetrine per giorni in- 
teri. Fra tante botteghe ve ne 
era una di pasticciere; ed era 
questa una inestimabile fortuna, 
perchè il padrone della bottega, 
per vecchia consuetudine, an- 
dava ad alloggiare durante la 
fiera in casa del piccolo Knoud. 
Il ragazzo di quando in quando 
buscava un pezzo di pan pepato, 
e Giovanna, naturalmente, ne 
aveva la sua parte. 
Ma il più bello è che il pastic- 
ciere sapeva un’infinità di sto- 
rielle, su qualsiasi argomento, 
perfino sui suoi pan pepati; e 
una sera ne raccontò una che i 
due ragazzi non dimenticarono 
mai per tutta la vita. Non sarà 
male quindi che la sappiate anche 
voi; tanto più che non è lunga. 
« Un tempo — raccontò il pa- 
sticciere — tenevo ai lati dell o- 
rologio della mia bottega due 
giovani fatti di pan pepato; uf 
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