Full text: Novelle

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I CIGNI SELVATICI 25 
onificenza che ora ti circonda for- più che cosa fosse avvenuto dei 
se ti saranno graditi questi ri- suoi fratelli! 
cordi della tua vita passata. — Il re faceva di tutto, aveva le 
Alla vista di ciò che tanto le . attenzioni più delicate per vedere 
-tava a cuore, Elisa sorrise lu- di distrarla dalla sua tristezza; 
minosamente; le guance impalli- Elisa dovette pure accorgersene, 
dite dal dolore tornarono rosee. € lo ringraziò coi begli occhi pie- 
Piena di riconoscenza prese la ni di riconoscenza: veramente lo 
mano del re e la baciò. Il pensiero amava ogni giorno di più. Oh 
che avrebbe potuto ancora consa- COME avi ebbe voluto poter confi- 
crarsi alla liberazione dei suoi fra- dare a lui tutto il suo martirio ! 
telli la trasfigurava: l’ammira- Ma una sola parola non doveva 
zione di tutti i presenti raddop- sfuggirle dalle labbra, o 1 suoi 
piò, e il re fissò il giorno in cui fratelli rano perduti : bisognava 
dovevano aver luogo le nozze so- che restasse muta e finisse il Suo 
lenni. Le campane annunziarono lavoro senza neppure un SOSpITo. 
tintinnando veloci che la bella La notte fEilisa 1 alzava, piano 
ciovinetta muta, la figlia della fo- Plano St recava nella cameretta 
resta, sarebbe divenuta regina del che somigliava alla grotta e i 
più bel reame della tetra. continuava a tessere. Il lavoro 
Il gran sacerdote, sempre osti andava avanti; sei tuniche erano 
le, continuava a mormorare ma- Sia pronte; ina al momento di I 
i , - cominciare la settima si. accorse 
ligne parole all orecchio el re, che fra non molto non avrebbe 
ma ésse non riuscivano ad arri- o n - 
i ’ ì | avuto più un filo di ortica. Ri 
vare nel cuore innamorato, Giun- tornare alla grotta ‘era impossi: 
se il giorno stabilito per le nozze.  Ljile! La fata però le aveva detto 
e la festa fu magnifica. Il gran sa- che le ortiche che crescevano in- 
cerdote in persona posò la co- torno ai cimiteri potevano servire 
rona sulla testa della giovane re- ugualmente; ma doveva svellere 
gina; e tanta era la sua rabbia, le piante con le proprie mani. Co- 
che la premette troppo forte sulla me fare? — Che cosa è mai — 
fronte, fino a far male a Elisa. pensava la poverina — il dolore 
Ma la fanciulla appena se ne ac- delle bucature alle mani in con- 
corse: ben altro dolore stringeva  fronto all’angoscia che mi op- 
il suo cuore, dacchè non sapeva prime il cuore? Ma non è possi- 
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