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Jib e la piccola Cristina
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nell’ inverno faceva degli zoc-
coli. Aveva anche un garzone
Il Gudenaa, magnifico fiume che come lui sapeva fabbricare
dalle acque limpidissime, scorre quelle calzature di legno, solide,
lungo un bosco estesissimo, del- leggiere e di modello elegante.
lo Jutland settentrionale. E pres- Si misero a fare anche dei cuc-
so l’orlo di questo bosco, dalla chiai ed altri utensili di legno,
parte di ponente, si trova una che poi vendevano abbastanza
casa di contadini, circondata da bene, e così a poco a poco Jeppe
un po’ di terra appena appena Jaens raggiunse una certa agia-
coltivabile; la sabbia infatti si tezza.
vede dappertutto a traverso la Il suo unico figliuolo, il pic.
segale e 1’ orzo che vi spuntano colo Jib, aveva allora sette anni;
con gran pena. Diversi anni fa passava delle ore a guardare il
le brave persone che abitavano babbo mentre lavorava, cercava
laggiù coltivavano il loro cam- di imitarlo, spezzettava il legno,
po, possedevano tre pecore, un e qualche volta si faceva dei tagli
maialino e due bovi; così ave- alle dita. Ma un giorno mostrò
vano di che vivere, se pure si ai suoi genitori, con aria trion-
può chiamare vivere il conten- fante, un paio di zoccoletti tanto
tarsi dello stretto necessario. graziosi, e disse che li avrebbe
Jeppe Jaens — così si chiamava regalati alla piccola Cristina. Q
il contadino — nell’estate si de- chi era questa Cristina? Era la
dicava tutto ai suoi campi, e figliuola del navicellaio, che fa-