Full text: Tesoro dorato e altre novelle

LA ZUPPA DI SPIEDI 22 
avesse attizzato il fuoco, in modo 
da far traboccare con gran fra 
casso pentole e casseruole. Poi, 
più niente, silenzio assoluto ; e, 
in quel silenzio, a poco a poco 
si alzò un lieve rumore, come 
un canto dolce e lamentoso : 
era la voce del ramino che co- 
minciava a scaldarsi : il suono 
si fece più forte, l’ acqua gorgo- 
gliò, e di nuovo scoppiò un gran 
baccano prodotto da una doz- 
zina di casseruole, alcune accor- 
date in tono maggiore e altre 
in minore. La topolina agita la 
bacchetta con una rapidità sem- 
pre crescente, le pentole si co- 
prono di schiuma ; grosse bolle 
si gonfiano e scoppiano in mezzo ; 
l’acqua trabocca, tutto fugge via 
fra sibili infernali. E nuovamente 
una ventata s’ ingolfa nella cu- 
cina : oh che fracasso ! La topo- 
lina spaventata lascia cadere la 
bacchetta.... 
Non si ode più nulla. 
— Questo si chiama cucinare ! 
— disse il re. — Via, servite la 
minestra, dev’ essere squisita ! 
— Non c' è altro — rispose la 
topina — la minestra se n’ è 
andata tutta nel fuoco. — E si 
inchinò rispettosamente. 
- È un brutto scherzo! — 
disse il re, — Su via, tocca 
«alla seconda; che ci dia la sua 
ricetta ! 
TIT 
— Sono nata nella biblioteca 
del castello — disse la seconda 
topolina. Una specie di destino 
grava sulla nostra famiglia, per- 
chè quasi nessuno di noi ha mai 
avuto la fortuna di penetrare 
nella sala da pranzo, e nemmeno 
nella dispensa, tanto desiderata. 
È oggi la prima volta che entro 
in questa cucina.... pure non mi 
sento confusa, perchè durante il 
mio viaggio ho visitato molti di 
questi luoghi deliziosi. 
Nella famosa biblioteca dove 
io vidi la luce, spesso dovemmo 
patire la fame, ma vi acqui- 
stammo una solida istruzione. 
La notizia del concorso aperto 
per ordine del re intorno alla 
ricetta della zuppa di spiedi, 
giunse fino a noi: la mia nonna 
si ricordò di aver udito leggere 
ad alta voce, da uno dei servi- 
tori della biblioteca, questo bra- 
no: «Il poeta è un mago che 
riesce a far la zuppa anche con 
uno spiedo ». La nonna allora mi 
domandò se mi sentivo poeta, e 
siccome io non sapevo neppure 
che cosa la parola volesse dire, 
— Animo! — esclamò — hai 
bisogno di viaggiare per cercar 
d’ imparare come si diventa poeti. 
— È al di sopra delle mie forze 
— replicai.
	        
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